Dalla Grappa alle Grappe
La Grappa, quel distillato che bruciava la gola, sempre uguale a sé stesso, non esiste più.
Oggi esistono LE Grappe, ognuna capace di raccontare una storia.
Quante volte durante i miei viaggi all’estero mi sono sentito dire da qualcuno:
“A me Grappa non piacere: essere andato in vacanza in Italia e fine cena cameriere portare bottiglia di Grappa e lasciare sul tavolo. Cinquanta gradi, cameriere dire che è marca famosa ma bruciare come fuoco! Io non bere più Grappa”.
E allora gli spiego che la Grappa non esiste, ma che esistono ‘le’ Grappe, ognuna differente.
Perché differenti sono il vitigno, l'alambicco, la vinaccia, l'annata, l'invecchiamento, lo stile del produttore...
Gli dico che la Grappa è sorella del vino e così come ci sono molti vini, così esistono molte Grappe, ognuna unica e irripetibile.
È proprio questa complessità a fare della Grappa un distillato difficile, ma estremamente affascinante.
Richiede pazienza e ripetuti assaggi, ma una volta che si è entrati in confidenza, tutti gli altri distillati sembreranno banali.
Quello delle Grappe invece è un mondo meraviglioso di aromi da scoprire, basta aprire le labbra e soprattutto il cuore.
Dopo l’assaggio di alcune Grappe diverse, vedo finalmente che gli si illuminano gli occhi quando mi dice: “Grazie, io ora piacere molto Grappa, anzi le Grappe!”.
Jacopo Poli
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