Grappa secca o morbida?
Spesso i clienti chiedono al cameriere: “mi dia una Grappa secca!” oppure “preferisco una Grappa morbida…”
Ma cosa significa e come si può distinguere una Grappa ‘secca’ da una Grappa ‘morbida’?
Si tratta di una percezione cosiddetta ‘doppia’ perché incide sia a livello nasale che sulla mucosa orale. Proprio perché si sente al naso viene normalmente attribuita all’olfatto ma in realtà si tratta di un falso odore perché è una sensazione di origine tattile che si percepisce nel cavo orale durante l’assaggio.
Una Grappa ‘secca’ si presenta in bocca con toni piuttosto volatili, ai limiti della pungenza e, anche se è armonica, non è affatto dolce ma tende a dare una sensazione tattile netta, crepitante, quasi spigolosa.
Una Grappa morbida invece viene percepita in bocca più rotonda, armonica, sferica, quasi dolce.
Attenzione però, la morbidezza non va confusa con la dolcezza. Non è certo aggiungendo zucchero che si trasforma una Grappa pungente e aggressiva in una Grappa morbida. In questo modo si può al massimo ottenere una Grappa disarmonica.
Le caratteristiche che contraddistinguono una Grappa ‘secca’ da una ‘morbida’ derivano dal vitigno di provenienza, dalla gestione della vinaccia e dalla gestione del processo di distillazione.
Alcuni vitigni trasferiscono al distillato un notevole patrimonio di acidi, i quali danno luogo durante l’assaggio ad una percezione ‘secca’. Altri vitigni invece cedono una quantità di acidi minore, il che si traduce in una percezione più ‘morbida’.
Nel corso degli ultimi trent’anni è stata molto migliorata la gestione della vinaccia dalla cantina all’alambicco, al fine di evitarne accuratamente l’ossidazione e la conseguente formazione di composti volatili indesiderati nonché perdita di profumi e aromi. Inoltre, durante la distillazione, si scartano porzioni molto più abbondanti di ‘teste’ e di ‘code’, con l’obiettivo di ottenere un ‘cuore’ del distillato meno pungente e più pulito.
La Grappa di oggi è decisamente meno aggressiva di quella di un tempo. Va detto tuttavia che una certa pungenza è una caratteristica tipica della Grappa, dovuta all’elevata gradazione alcolica.
Per questo motivo è preferibile servire la Grappa fresca e in un bicchiere a tulipano, mentre è meglio evitare temperature di servizio elevate e bicchieri con il camino stretto che enfatizzano la pungenza. Va detto tuttavia che la sensibilità alla pungenza di una Grappa varia da individuo a individuo.
Pertanto la stessa Grappa potrebbe essere percepita sia ‘secca’ che ‘morbida’ da persone diverse a seconda del loro parametro soggettivo di valutazione.
PO’ di Poli Secca è una Grappa che viene pertanto definita ‘secca’ in base alla valutazione dello staff tecnico della distilleria. Si tratta comunque un’acquavite armonica, di bella struttura, che ricorda l’erba fresca appena sfalciata e note di fiori rossi, come il geranio, la rosa e la violetta, aromi tipici del vitigno da cui è ottenuta, il Merlot.
PO’ di Poli Secca non presenta nessuna asperità né alcuna aggressività, pur proponendo un sensazione tattile pseudo-calorica che avvolge la bocca e fa schioccare la lingua.
Grappe
Grappa giovane
PO' di Poli Secca
Corroborante come una camminata in montagna d’inverno.
Grappa giovane Polivitigno®, distillata a vapore fluente.
Il suo aroma ricorda un cesto di uva rossa con qualche fragola, more, mirtilli e ribes.
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Distillati
Caratteristiche
Materia prima: vitigno caratterizzante: Merlot
Metodo produttivo: distillazione artigianale, a piccoli lotti, con alambicco in rame con caldaiette a vapore a ciclo discontinuo
% Alc - Contenuto: 40% Alc./Vol - 700 ml
Servizio: in un bicchiere a tulipano, a 10/15 °C
Confezione: tubo in metallo