Cronistoria di una famiglia Veneta
Non occorre andare molto lontano per risalire ai luoghi d’origine della famiglia Poli. Sono state le colline sopra Marostica ed esattamente il paesino di Gomarolo a fare da culla a Paulus, volgarmente chiamato "Polo", figlio di Pietro, vissuto all’incirca tra il 1450 e il 1520 e capostipite della stirpe, perché da lui la famiglia ha preso il nome di "Poli" ossia figlio, discendente di Polo.
Precedentemente la sua famiglia veniva chiamata “dei Gaspari", un appellativo derivante da Gasparo, nonno di Polo, esistito al mondo tra il 1390 e il 1460, anno più anno meno.
<< Albero genealogico della famiglia Poli
Con ogni probabilità la famiglia aveva raggiunto queste montagne provenendo dalla pianura o dal pedemonte vicentino, spostandosi tra il Duecento e il Trecento nella montagna di Gomarolo in seguito ad una vantaggiosa offerta da parte di un proprietario in loco di fondi agricoli, bisognosi di essere costantemente coltivati, o di terreni boschivi da “roncare”, cioè ridurre a coltura.
<< Gomarolo, luogo d'origine della famiglia Poli.
Attualmente inserita nel comune di Conco, Gomarolo è stata per lungo tempo una località della frazione di Roveredo Alto, comune di Marostica. Sullo sfondo la chiesa di Conco, dove ricevevano i sacramenti intere generazioni della famiglia Poli, almeno fino a che nel 1768 non fu creata la parrocchia di Fontanelle, località presso la quale i Poli abitavano.
Pietro di Gasparo, padre di Polo, poteva vantare una certa agiatezza per quei tempi, dato che riscuoteva dei crediti e possedeva diversi immobili, ereditati poi dai numerosi figli maschi.
Alla morte del padre (circa 1485), Polo divenne l'anima della famiglia, contraendo anche a nome del fratello Giovanni e dei nipoti orfani degli altri fratelli Antonio e Domenico, diversi contratti.
<< 23 gennaio 1527
I fratelli Marco, Gaspare, Antonio e Domenico del fu Paolo di Gaspare da Gomarolo comprano da Pietro del fu Azzolino da Conco un terreno arativo sito a Conco (A.S.V., Not. Vic. GioBatta fu Marco da Conco, busta 6643, ff. 17r-18v). All'epoca per individuare le persone si ricorreva al patronimico, il nome del padre, un'espressione che non si può ancora considerare un cognome.
Si guadagnò così una tale autorevolezza da farlo diventare un personaggio di spicco nella comunità, al punto che il suo nome proprio divenne il cognome con cui si qualificarono i suoi consanguinei e tutti i loro discendenti.
Questi brillarono fin da subito per la loro unità e per la... quantità: dopo la morte di Polo, avvenuta attorno al 1520, i suoi figli Gasparo, Domenico (detto Menegato), Marco e Antonio si dimostrano attivi
<< 3 maggio 1551
Composizione di una lite tra Domenico del fu Nicolò Poli da Gomarolo e Domenico del fu Antonio Girardi da Conco. Il vero e proprio cognome Poli appare nel 1551 portato da Domenico Poli del fu Nicolò. Il suo appellativo non è più “Domenico del fu Paolo”, ma Domenicus Pauli, ossia Domenico Poli.
nell'acquisto di terreni e altri beni immobili, a riprova dello stato di salute della famiglia i cui componenti erano chiamati indifferentemente "de Polo”, "Polli” o “Poli”, come dire che il cognome si stava stabilizzando.
I discendenti di Polo tra il Cinquecento ed il Settecento lavoravano la terra e pascolavano ovini e bovini, con alterni profitti e fortune.
<< Napoleone nella Battaglia del Brenta
Rappresentazione della Battaglia del Brenta o delle Nove del 6 novembre 1796 tra Napoleone e l'esercito austriaco, quando ormai l'antica repubblica veneta della "Serenissima" non aveva ancora che poche settimane di vita: in quell'anno la famiglia Poli abitava a Molvena, a pochi chilometri del teatro dello scontro. (Museo Civico di Bassano del Grappa)
Tra di essi vale la pena di segnalare Marco, che si trasferì nella vicina Fontanelle e morì nel 1724 a ben 93 anni.
La permanenza stabile in quelle contrade si chiuse con il suo pronipote Giovanni (1763-1823), il quale si caratterizzò per un'esistenza inquieta che lo indusse a spostare la sua residenza a Molvena e a Laverda, prima di morire a San Luca tra le braccia del figlio GioBatta.
<< Il territorio di Marostica
I castelli scaligeri e la cerchia di mura di Marostica furono innalzati nel Trecento e hanno rappresentato un'ideale rampa di lancio alla migrazione di uomini e mezzi, avvenuta soprattutto a partire dal 1290. Tra questi uomini, si presume ci fosse anche Polo, l'avo diretto della famiglia Poli. (Antica mappa del 1583. Archivio di Stato di Venezia - Beni Inculti)